Cosa fare se si prende una storta
La “storta” – o più correttamente distorsione della caviglia – è un trauma molto frequente nello sport e nella vita di tutti i giorni. Si calcola che in Italia ne avvengano più di 5000 al giorno. A chi non è mai capitato, camminando su un terreno accidentato o indossando scarpe poco adatte, di compiere un “passo falso” e rischiare di prendere una storta?
Per gli sportivi la distorsione della caviglia rappresenta il trauma più diffuso (circa il 25% di tutti gli infortuni sportivi). Ne soffrono coloro che praticano attività di salto, dove il rischio maggiore l’atterraggio dopo lo stacco rappresenta il massimo rischio, maggiore in caso di contatto con l’avversario (nella pallavolo, basket, ecc). Anche gli arresti improvvisi come nel calcio e l’appoggio a terra “sconnesso” (nella corsa) rappresentano situazioni ad alto tasso di distorsioni.
Il meccanismo della distorsione consiste nella rotazione interna della pianta del piede e nella conseguente dislocazione dei capi articolari. A seconda della forza e della rapidità con cui questo avviene i legamenti subiscono una trazione eccessiva e si possono rompere o disinserire parzialmente dall’osso, fino a provocare addirittura la frattura della caviglia o del piede.
COSA FARE IN CASO DI DISTORSIONE DELLA CAVIGLIA?
Esistono quattro tipi di distorsione della caviglia, classificati dai medici in base al livello di gravità
- DISTORSIONE DI GRADO ZERO. Il dolore diminuisce o scompare nel giro di una decina di minuti circa. Non presenta gonfiore. Il movimento della caviglia non è compromesso.
- DISTORSIONE DI I GRADO. E’ la cosiddetta “slogatura”, che riguarda l’allentamento dei legamenti. Il dolore è forte ma non impedisce di camminare. Non presenta gonfiore immediato ma può verificarsi alla sera. Cosa fare: applicare un impacco freddo sulla caviglia per eliminare il dolore e ridurre il versamento interno di liquidi. Le applicazioni di ghiaccio vanno ripetute ogni tre ore per tre giorni (bisogna tenere l’impacco sulla caviglia per almeno 20 minuti). Si consiglia di rivolgersi al medico per bendare la caviglia, facendo attenzione che la fasciatura non sia troppo stretta.
- DISTORSIONE DI II GRADO. Il gonfiore compare pochi minuti dopo il trauma ed è accompagnato dalla presenza di chiazze rosse sotto la pelle (che indicano la rottura di alcuni vasi sanguigni). Il dolore è intenso e tende ad aumentare con il passare delle ore. Cosa fare: bisogna intervenire prontamente applicando il prima possibile un impacco di ghiaccio. Se nel giro di un’ora il dolore non tende a diminuire, recarsi al pronto soccorso per sottoporsi a radiografia e/o ecografia, per comprendere l’entità del danno. Nelle distorsioni di II grado non si verifica frattura, ma può esserci un danno ai legamenti. Nel caso di legamenti stirati, il medico provvede alla fasciatura rigida della caviglia; la terapia consiste in applicazioni di ghiaccio, riposo – con la gamba sollevata – e assunzione di farmaci antidolorifici.
- DISTORSIONE DI III GRADO. E’ il caso più serio. Il gonfiore inizia immediatamente ed è accompagnato da un versamento interno di sangue. Il dolore rende impossibile qualsiasi tipo di movimento della caviglia. Cosa fare: applicare il ghiaccio e recarsi immediatamente al pronto soccorso più vicino per una radiografia e/o ecografia, che evidenziano la rottura dei legamenti o frattura ossea. In caso di rottura dei legamenti potrebbe essere necessaria un’operazione chirurgica. In caso di frattura ossea si dovrà procedere con l’ingessatura oppure intervenire chirurgicamente per applicare una placca metallica.
QUANDO RICORRERE AL TUTORE O CAVIGLIERA?
I tutori o cavigliere sono dispositivi che sostenegono e proteggono le articolazioni e i legamenti in fase di guarigione, contribuendo al recupero completo della parte interessata.
In caso distorsione della caviglia si consiglia di indossare un tutore rigido – su indicazione dell’ortopedico – solo in caso di trauma recente e piuttosto grave. La cavigliera in materiale elastico è utile in caso di distorsioni lievi: si tratta di un manicotto elastico che aderisce alla caviglia e la comprime, senza un sostegno strutturale.
Spesso in pronto soccorso si consiglia ai pazienti di indossare una cavigliera per 10-15 giorni. Indossare un tutore che limita i movimenti della caviglia è una buona idea ma sono per un breve periodo. L’immobilizzazione, infatti, non è una cura e non deve sostituire un programma mirato di riabilitazione.
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