Gli ultrasuoni: un aiuto contro il dolore

La terapia con ultrasuoni è un trattamento che utilizza delle vibrazioni  ad alta frequenza prodotte da particolari apparecchi.

Gli ultrasuoni giungono ai tessuti dell’organismo tramite un manipolo od una testina e provocano effetti antalgici a seguito di cambiamenti cellulari meccanici, termici  e chimico fisici.
Ogni trattamento ha una durata ed un dosaggio che dipendono del tipo di intervento e del soggetto su cui si interviene.
Questi trattamenti provocano nei tessuti  un aumento della micro circolazione, aumentando la temperatura, avviando una stimolazione chimica locale.
Il fascio degli ultrasuoni raggiunge una  profondità che varia  dai 2 ai 5 cm: più alta è la frequenza, minore è la profondità raggiunta.
Le modalità di applicazione sono due:
  • ad immersione, quando la superficie da trattare è piccola si usa l’acqua come mezzo conduttore;
  • per contatto diretto attraverso una testina pulsante e spesso veicolati da un gel.
Questa terapia è efficace nella riduzione del dolore, tuttavia la risposta è soggettiva e spesso è accompagnata da altri tipi di terapia (come la diatermia o i  massaggi).
E’ bene abbinare l’ultrasuonoterapia con esercizi di stretching, favorendo la diminuzione della formazione di tessuto fibroso a livello muscolare e quindi minor rischio di ricadute.

Terapia ad ultrasuoni

I campi di applicazione sono  molteplici: Cruralgia, Brachialgia, Colpo di frusta, Ernia discale, Sciatalgia, Lombalgia, Artrite, Poliartrite cronica, Artrosi grandi arti, Artrosi piccoli arti, Artrosi colonna, Artrite Bechterew, Causalgia, Herpes Zoster, Nevralgia, Radicolite, Malattia di Raynaud, Reumatismo, Atrofia di Sudek, Nevralgia occipitale, Dolori regione sacroiliaca, Dolori regione parascapolare, Coccigodinie, Morbo di Dupuytren, Ematomi, Aderenze cicatriziali, Tessuti cicatriziali, Lesioni muscolari, Tunell carpale e Tendindini estenstensione mano.

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Controindicazioni della terapia ad ultrasuoni

Non iniziare una terapia nei seguenti casi:

  • le tromboflebiti, non vengono trattate con gli ultrasuoni, i quali possono provocare la rottura di emboli.
  • Una zona affetta da sepsi acuta non deve essere trattata con gli ultrasuoni a causa del pericolo della diffusione dell’infezione.
  • La radioterapia produce un effetto contrario sui tessuti per cui gli ultrasuoni non devono essere applicati alle zone sottoposte a radiazioni prima che siano trascorsi sei mesi dalle irradiazioni stesse.
  • I tumori non devono essere sottoposti agli ultrasuoni perché potrebbero stimolarne la crescita e/o causare metastasi.
  • Un utero gravido non deve essere trattato con gli ultrasuoni poiché questi potrebbero provocare danni al feto (la scansione con ultrasuoni come strumento diagnostico durante la gravidanza è diversa da quella utilizzata per scopi terapeutici).
  • E’ vietato l’uso ai pazienti portatori di pacemaker.
  • Non utilizzare nelle regioni con protesi e materiali di osteosintesi. Nelle regioni dove sono presenti mezzi di sintesi endotessutali (placche inserite a seguito di operazioni, ecc.) o su midollo osseo e spina dorsale.
  • In soggetti minori di quindici anni o sui bambini.
  • Su organi nobili (ovaie, cuore, testa ecc.).
  • In soggetti con stati febbrili.
  • In caso di dubbi o perplessità è necessario rivolgersi ad un medico.

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